Abbracciamo i marchi che sostengono il pianeta durante il Plastic Free July

I temi della sostenibilità e dell'ambientalismo hanno recentemente raggiunto posizioni prioritarie nell'agenda globale di governi, organizzazioni e singoli individui. Giunto alla dodicesima edizione, Plastic Free July conta oltre 250 milioni di partecipanti da oltre 190 Paesi in tutto il mondo, ognuno dei quali si impegna a rinunciare (o almeno a ridurre) l'uso di plastica monouso durante il mese di luglio.

Per certi versi, il COVID ha reso più impegnativo ridurre la nostra dipendenza dalla plastica. Ma due anni di confinamenti e restrizioni auto-imposte per molti individui e marchi hanno rappresentato anche un buon momento per ripensare ai nostri modi di vivere, produrre, consegnare e consumare prodotti più sostenibili.

Non c'è modo di sfuggire al problema. La plastica è ovunque nella nostra vita quotidiana: dalle scarpe, ai vestiti, dai cosmetici alle bustine di tè, fino agli imballaggi utilizzati per confezionare i prodotti che ci vengono consegnati a casa. Secondo il sito The Big Plastic Count, le famiglie del Regno Unito gettano nei rifiuti in media 66 imballaggi di plastica a settimana, per un totale nazionale di quasi 100 miliardi di pezzi all'anno.

Che si tratti dell'approvvigionamento e della produzione di prodotti, della collaborazione tra partner che si concentrano su opzioni di consegna più ecologiche o della realizzazione di supply chain più efficienti e sostenibili, le aziende sono chiamate ad agire. I consumatori infatti iniziano ad aprire il portafoglio in favore dei marchi che offrono prodotti e servizi più ecologici.

Anche se rinunciare alla plastica o ridurne l'uso può sembrare insignificante di fronte alle enormità dell'emergenza climatica globale, riflettere sul nostro legame con l'ambiente e su come noi, individui o organizzazioni, possiamo influenzare un cambiamento positivo, è comunque importante.

Nel caso di Plastic Free July, il concetto chiave da ricordare è che ambire alla perfezione non è né realistico né raggiungibile per il 99% di noi. Ma va bene così. Ridurre l'uso della plastica e dei rifiuti in generale anche solo del 10% è un ottimo modo per iniziare a fare qualcosa da portare avanti negli altri 11 mesi dell'anno. Pensiamo a quanto sarebbe l'impatto se 8 miliardi di persone facessero lo stesso.
PLASTIC FREE JULY

Un'esistenza senza rifiuti o plastica non è facile. In effetti, il privilegio associato a un tale stile di vita viene spesso essere considerato elitario o inaccessibile a larghe fasce della società. Dobbiamo fare di più per rendere le scelte ecologiche più accessibili a molti, anziché restringerle a pochi benestanti.

Spetta a noi consumatori chiedere ai marchi di ridurre attivamente la loro dipendenza dalla plastica e di adottare modelli aziendali, processi produttivi e supply chain più sostenibili. Possiamo decidere di liberarci completamente dalla plastica questo luglio, o anche solo di apportare un paio di cambiamenti, ma in ogni caso queste sono cinque cose che possiamo fare tutti per celebrare il 12° anno di questo movimento straordinariamente positivo:

1. Trovare negozi in cui portare i da casa i contenitori e acquistare all'ingrosso per evitare inutili imballaggi di plastica. Possiamo anche sostituire l'involucro di plastica con involucri di cera d'api riutilizzabili.

2. Eliminare la plastica monouso scegliendo invece tazze da caffè e bottiglie d'acqua riutilizzabili quando andiamo da Starbucks, oppure provare utensili in bambù quando facciamo un picnic o pranziamo in ufficio.

3. Migliaia di tonnellate di microsfere di plastica provenienti da prodotti come scrub per il viso, detergenti per le mani e dentifrici finiscono ogni anno negli oceani, dove danneggiano la fauna acquatica e gli ecosistemi dal delicato equilibrio. Controlliamo il retro dei prodotti ed evitiamo quelli che contengono microsfere.

4. Cercare marchi di moda che riducono attivamente l'uso della plastica negli imballaggi e nella produzione. Kanken Fjallraven, Quiksilver e Patagonia sono solo alcuni dei marchi più noti che hanno realizzato linee di prodotti interamente in plastica (oceanica) riciclata.

5. Come consumatori abbiamo più potere di quanto pensiamo. Votiamo con il nostro portafoglio e spendiamo i nostri soldi per marchi che utilizzano la tecnologia per ridurre l'uso della plastica nella loro supply chain e nei processi di consegna, non solo nella produzione.

Coloro che prendono più a cuore la questione possono verificare ulteriormente le credenziali di sostenibilità di un marchio vagliandone i partner. I marchi allineati a esperti come Manhattan Associates e DHL, che promuovono attivamente una metodologia di supply chain più ecologica, metodi di consegna (ad esempio tramite veicoli elettrici) e offrono opzioni di compensazione delle emissioni di anidride carbonica, sono quelli a cui si può dare la priorità.

Ridurre la dipendenza dalla plastica non è qualcosa che può avvenire da un giorno all'altro. Tuttavia, con una sufficiente sensibilità da parte dei consumatori e un'innovazione aziendale all'altezza della sfida, tutti i 12 mesi dell'anno potrebbero essere privi di plastica entro il 2030.

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